venerdì 23 gennaio 2009

Connetersi : le analogie che fanno scaturire i pensieri...

Oggi in una lezione di Anatomia, e precisamente riguardante il sistema nervoso e i neuroni, abbiamo trovato delle analogie sorprendenti con la connettività di cui parliamo ultimamente nella blogoclasse. I neuroni sono vere e proprie unità di integrazione di dati forniti da altri neuroni o da cellule effettrici, con cui vanno a costitutire una vera e propria rete di connessione.
Immaginate gli impulsi nervosi che passano da un neurone all'altro come i post dei nostri blog, che raccolgono pensieri, avvenimenti, idee, progetti e chi più ne ha più ne metta...
La conduzione nervosa è il risultato di una vera e propria interazione tra i neuroni.Il passaggio dell'informazione (sotto l'aspetto dell'impulso...) si dirige da un corpo cellulare all'altro attraverso dei filamenti, che potremmo paragonare alla rete telematica, modulati dai mille segnali priovenienti da altri neuroni. E' cosi che un impulso può essere eccitato (allo stesso modo un pensiero sul web può essere accettato, compreso...), oppure inibito (allo stesso modo un pensiero può essere criticato...) o modulato (allo stesso modo può essere espresso un pensiero simile che vada ad integrare e a influenzare questo o quel progetto...)
Non vi sembra di trovare delle somiglianze, seppure casuali, con il tema dell "essere connessi" di cui abbiamo parlato sin'ora..?
Sta di fatto che, continuando a parlare di questa analogia, la risposta data dal sistema nervoso per un'azione motoria per esempio, è il risultato dell'attività di ogni neurone, e si può soltanto immaginare quanto possa esser complessa l'interazione di migliaia di cellule per la formulazione di un singolo "output".
A mio parere potremmo eguagliare ogni neurone ad un computer, e quindi ad una persona in rete. Ovviamente ogni individuo fornisce un "input", che entra in relazione agli input forniti da altri individui.
E' cos'è un uomo se non è proprio in "relazione" con gli altri uomini..?
Da sempre i filosofi dalle epoche più lontane hanno trattato questo argomento, da Sant'agostino a Seneca, ancora prima addirittura Aristotele, fino ai giorni nostri seppur secondo modalità differenti. L'uomo ha bisogno di esprimersi per sentirsi uomo, ovvero è uomo soltanto in relazione a chi gli sta intorno. Pensate che ne sarebbe di un unico "cretino" sulla terra...forse muore anche presto perchè magari non sa fare niente o no sa cucinare, oppure cade in acqua e non sa nuotare...Comunque digressioni scherzose a parte, se abbiamo un mezzo come il web per ampliare la possibilità delle nostre relazioni, è sicuramente uno strumento da poter utilizzare in modo positivo, indipendentemente dalla deteminazione sociale e storica in cui si è venuto a trovare.
Per concludere, i neuroni attraverso la loro rete di connessioni, possono sopperire alla perdita di neuroni circostanti...Ora...non che un pc "muore", nel senso che non vuole comunicare con tutti gli altri, e noi tutti sopperiamo alla mancanza: non è certo questo il discorso che voglio fare.
Quello che voglio dire è che tutto procede verso una fine, lo stesso uomo è limitato, come lo è nel compiere "connessioni", nell'interagire con gli altri. Anche questa rete di connessioni forse è limitata, ma di certo è un modo per contrastare i limiti come il tempo e la distanza, ed esprimere attraverso una "conduzione continua" di questi "impulsi" la nostra umanità...

Nessun commento: